UGA (Unità Geografiche Aggiuntive): i territori del Chianti Classico saranno in etichetta

Un progetto innovativo che nasce dal Consorzio del Chianti Classico per valorizzare la lunga storia, le tradizioni e il territorio che è unico nel mondo. La retro etichetta diventerà uno strumento di comunicazione e di approfondimento come non lo è mai stata per offrire informazioni precise e puntuali ad un consumatore sempre più attento, consapevole ed evoluto.

Tutto nasce per valorizzare un territorio molto complesso che offre molte sfaccettature di una produzione vitivinicola di primo piano. Le diverse e particolari caratteristiche del territorio, del microclima e del terroir tout-court consentono alle aziende di produrre dei vini con caratteristiche che marcano in modo ben definito i vini della denominazione Chianti Classico DOCG – Annata, Riserva e Gran Selezioni – ed è per questo che attraverso questo progetto il Consorzio del Chianti Classico vuole rendere più omogenee delle zone per le suddette caratteristiche.

Se fino ad ora i territori venivano identificati con i confini dei vari comuni d’ora in avanti la zona di produzione del Chianti Classico sarà suddivisa in 11 aree denominate UGA – Unità Geografiche Aggiuntive – derivate da un’attenta analisi della mappa geoviticola e raggruppate in base ai tipi di suolo che generano e alle loro affinità da un punto di visti viticolo.

Le UGA non comportano nessuna classificazione o elemento distintivo/qualitativo ma vanno a certificare le aree di provenienza delle uve, aspetto sempre più importante nell’ottica di trasparenza con il consumatore.

L’impronta di una denominazione e più nello specifico di un vino spesso sono coincidenti con le caratteristiche di una zona o di un’area, più o meno estesa, e attraverso questo progetto l’intento è quello di comunicare e valorizzare differenze e sfumature utili a rafforzare l’identità dei singoli vini.

L’obiettivo delle UGA nel futuro, come abbiamo detto, è quello di raggruppare aree ben definite dotate di maggiore omogeneità e guardando al futuro anche quello di arrivare a indicare in etichetta il nome del borgo o del villaggio. Questo è consentito e avvalorato dalle norme nazionali ed europee che per i vini DOP si possa fare riferimento alle UGA.

 



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